Osteopatia strutturale
L’Osteopatia “strutturale” si occupa di dolori e disfunzioni di scheletro, muscoli, tendini, fasce, legamenti, dischi e menischi. Molti dolori presenti nei pazienti, riguardano proprio queste strutture. Si può tranquillamente affermare che, purtroppo, questi problemi iniziano già nella maggior parte della popolazione dopo i 40 anni. Essi sono causati o aggravati da abitudini viziate, attività sportive, lavorative, traumatiche e psicologiche nonché da alimentazione scorretta. Difficilmente vengono affrontati nella maniera corretta in quanto il forte desiderio del paziente di rimuovere il dolore, lo porta ad agire per via farmacologica, agendo sull’effetto e raramente sulle cause. Il dolore è generato, solitamente, da una infiammazione e quindi si crede che, assumendo ad esempio un antinfiammatorio, il problema sia risolto. La domanda che pochissimi si pongono invece, ragionamento più che logico, è la seguente: “ok ho una infiammazione, ma da cosa è generata?”. In mancanza di questa domanda, la soluzione al dolore non potrà che essere provvisoria. Ed infatti le persone che arrivano in studio lo fanno dopo mesi o anni di dolore.
La logica vuole che, per un dolore meccanico come quello strutturale, si agisca come detto sulla causa e non sull’effetto. Causa che non sempre è di facile individuazione. Su queste basi e per questo motivo è nata l’Osteopatia, da una intuizione medica, già nel 1870, per merito del Dott. Andrew Taylor Still, un medico nato nel 1828 nello stato della Virginia.
Il trattamento manuale è indolore, non invasivo e molto efficace. E’ indicato per ogni fascia di età, dal neonato alla persona anziana senza nessun effetto collaterale né problema. Viene effettuato specialmente nelle fasi acute contrariamente a quanto viene creduto o propagandato, perché l’Osteopata agisce con competenza e senza manovre violente o pericolose.
L’Osteopata ha bisogno generalmente di poche sedute per ripristinare la parte interessata, effettuando tecniche (non massaggi) articolatorie, fasciali, muscolari, viscerali, cranio-sacrali, ecc. Tali sedute vengono effettuate sul lettino, previa analisi generale, ed hanno solitamente frequenza settimanale. Spesso l’Osteopata si avvale della preziosa collaborazione di altre figure professionali per valutare problematiche specifiche, come ad esempio un appoggio plantare che può innescare alterazioni della postura, o un problema visivo o gnatologico, piuttosto che alimentare o psicologico. Nella valutazione posturale infatti è fondamentale la stratta collaborazione tra i vari specialisti. Il posturologo tuttologo non esiste (anche se utilizzano questa definizione un gran numero di personaggi) in quanto non può esistere persona cha abbia la competenza ferrata su ogni singolo apparato. Si tratterebbe infatti di un genio. (se vuoi saperne di più… posturologia)
Il trattamento osteopatico ha come obiettivo il ripristino della funzionalità ritenuta lesa. Pertanto, non è possibile a priori, stabilire la durata della seduta. Il lavoro dell’Osteopata, se esso è realmente tale, termina quando egli avverte la risposta dei tessuti. Non si tratta infatti di una prestazione a tempo.
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